lunedì 14 ottobre 2013

Il Cielo partendo da Zero

Quante volte ho guardato al cielo,
ma il mio destino è cieco e non lo sa,
e non c'è pietà, per chi non prega e si convincerà,
che non è solo una macchia scura,
il cielo...
Quante volte, avrei preso il volo,
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità, e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà,
il cielo...
Quanti amori conquistano il cielo,
perle d'oro nell'immensità,
qualcuna cadrà,
qualcuna invece il tempo vincerà,
finché avrà abbastanza stelle, il cielo...
Quanta violenza sotto questo cielo,
un altro figlio nasce e non lo vuoi
[Pubblico] Amalo!
Gli spermatozoi, l'unica forza
tutto ciò che hai,
ma dimmi... Ma che uomo sei...

[Pubblico] Se non prendi un barattolo di vernice insieme a me
e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio
questo mondo così stanco,
dell'amore che vuoi,
dell'amicizia che rincorri da sempre.
Dipingiamolo di noi,
di noi zerofolli,
di noi zeromatti,
a noi che basta un sorriso, una stretta di mano...

[Renato] E a me che basta dirvi... Vi amo!

Buonasera miei piccoli Crazy lettori! Stasera vorrei partire da Zero, con la meravigliosa canzone "Il Cielo".
Il Cielo... Quante rappresentazioni che ha ricevuto negli anni! Partendo da Aristarco, passando dai nove cieli di Dante, arrivando alle teorie di Copernico, sul piano scientifico non ha mai avuto problemi di noia. E nemmeno su quello filosofico: è stato manipolato come plastilina, moltiplicato, diviso, divinizzato, cotonizzato ("Mamma, guarda le nuvole, sembrano cotone!"), talassizzato ("Il cielo azzurro che si confonde col mare..."), colorato ("Azzuro come te, come il cielo e il mare, e giallo come luce del sole", cit. Modà), etc.
Quante volte al giorno usiamo il povero e maledetto cielo? "Oh cielo, mi sono fatta male...", "Non alzare gli occhi al cielo con me!", "Non ti ho chiesto mica il cielo!", "Gli è caduto un pezzo di cielo in testa!"  e così via... 
Se pensiamo che ora è dato per inesistente... Eh sì, il cielo non esiste, è un'illusione ottica dell'universo. Che sia dunque una metafora divina?

"Quante volte ho guardato al cielo"... Lassù, ci insegnano fin da piccoli, c'è qualcosa di magico. Chi dice ci sia il Paradiso, chi Dio in persona - ma è una persona Dio? Non divaghiamo -, chi gli angioletti, chi quella persona cara che è scomparsa da poco. Con qualunque accezione lo si veda, lassù c'è qualcosa di mutevole: s'arrabbia coi lampi, sorride col sole, singhiozza con la pioggia, si rabbuia con le nuvole. Non a caso per i Greci Zeus stava sulle nuvole!
Dunque in realtà cos'è il Cielo? Un cumulo di sogni umani? Metafora di libertà (cit. Zero)? Siamo noi, è il nostro destino, è Dio che ci comunica come fare a vivere? Maybe.
Vi è mai capitato di dire "Caspita, volevo fare questo ma piove..."? Significa che non era il momento di farlo! E i bellissimi tramonti, nei momenti più dolci? Pensate che bel Dio abbiamo, ci concilia anche il flirt! ;D
Scherzi a parte... "Quanti amori conquistano il cielo, perle d'oro nell'immensità, qualcuna cadrà, qualcuna invece il tempo vincerà, finché avrà abbastanza stelle, il cielo..." Rappresenta bene l'idea dell'amore che esso ci trasmette (o almeno ce prova). Affidare la propria storia alle stelle è un luogo comune che dura da tempi immemori, così come baciarsi al tramonto (/sotto le stelle/con la luna piena/etc.).
E la pioggia che cade quando si è tristi, confondendo lacrime e gocce, tristezza allo stato puro? Quanti anni di storia del cinema ricamata a fil di cotone nuvoloso sullo stesso pezzo di stoffa azzurra e cristallina!
E la neve cade da quel luogo tanto sacro, poi tu te butti sul cumulone e muovendo come un idiota le braccia e le gambe tipo esercizio di pilates fai... l'angelo! Quest'immagine si trasmette anche nella vita di tutti i giorni!
Torniamo sempre al sacro... "E non c'è pietà, per chi non prega e si convincerà, che non è solo una macchia scura, il cielo..."
Dunque cos'è il Cielo?
E' Dio, immenso, sine orizzonti? O è una creazione di Dio?
Illuminante è questa comparazione con la vita, del dott. Mattia Loy, Il Cielo metafora della Vita (ehe, in questo periodo le metafore della vita sono il mio chiodo fisso :D). Quindi è una gigantesca metafora?
E' un luogo che dovremmo ricominciare "a dipingere [...] dell'amore che vuoi, dell'amicizia che rincorri da sempre", come il mondo di Renato (o meglio, dei suoi Sorcini). E' un mondo che vede troppe cose brutte in parallelo a quelle belle ("Quanta violenza sotto questo cielo, un altro figlio nasce e non lo vuoi..."). E' uno specchio, che riflette la Terra a chi sta lassù.
E per voi? Cos'è il cielo? Scrivetemelo.
A questo punto, non posso che concludere con queste parole...

"A me che basta dirvi... Vi amo!"
Yours, Ivy

Nessun commento:

Posta un commento

Finalmente hai deciso di commentare! Sarò felice di risponderti al più presto.